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La Petizione contro Nuovi Scarichi Fognari nella ZSC Gaiola-Nisida

Il CSI Gaiola promuove e sostiene la petizione contro la creazione di nuovi scarichi fognari nel Sito Natura 2000 Zona Speciale di Conservazione IT8030041 "Fondali marini di Gaiola e Nisida" (Fig.1-2), assieme alle altre Associazioni del CTM – Coordinamento Tutela Mare "Chi Tene o' Mare" (Greenpeace Gruppo Locale Napoli, Marevivo Onlus, FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano, Associazione Vivara APS - Amici delle piccole isole, Let's do it Italy, ASOIM, Fondalicampania Aps, Oceanomare Delphis Onlus, ONESEA alliance, Associazione Nemo Ischia, Legambiente Volontariato Campi Flegrei, N' Sea Yet e Cleanap), ai comitati cittadini e stakeholders territoriali, dall’AMP Parco Sommerso di Gaiola e dal Coordinamento Stop Fogna Coroglio (Gea ets, Organizzazione Produttori Mytilus Campaniae, Comitato Civico Vomero, Ricostituenti per Napoli, Comitato Salviamo Mergellina, Sindacato Italiano Balneari, Soc. Coop. C. Salvatore).



Il progetto di riconfigurazione della rete fognaria del SIN Bagnoli-Coroglio prevede infatti di far confluire tutti gli scarichi di piena dell'intero bacino idrografico occidentale di Napoli proprio all'interno della ZSC Gaiola-Nisida.

Questo specchio di mare tra la Gaiola e l'isola di Nisida è realmente il polmone biologico del mare di Napoli, l'ultimo piccolissimo paradiso naturale della costa cittadina scampato alle molte scelte scellerate dei decenni passati.

L'area ospita habitat marini di prioritaria importanza, unici nel settore costiero cittadino, ad iniziare da tre estesi banchi di Coralligeno (Fig. 3), la comunità biologica più importante del Mediterraneo assieme alla Posidonia oceanica, tutelata dalla Dir. Habitat e dalla Convenzione di Barcellona, nonché innumerevoli rilevanze archeologiche del I secolo a.C. (Fig. 4), il tutto in un paesaggio costiero tra i più belli al mondo cinto dalle alte falesie di tufo giallo napoletano.



Non a caso i romani chiamarono questi luoghi Pausilypon, il paesaggio che fa cessare il dolore, e non a caso tutto questo oggi è tutelato sia a livello nazionale che europeo.

In sintesi il Progetto prevede:

  • Aumento della portata del Collettore Fognario Arena S.Antonio verso il già sottodimensionato Impianto di pretrattamento acque reflue di Coroglio, da 100 mc/s attuali a 206 mc/s;

  • Apertura di un secondo scarico fognario di Bypass sotto costa sulla spiaggia di Coroglio in aggiunta all'attuale tunnel di Bypass già esistente nei pressi di Cala Badessa (Fig. 5-6);

  • Aumento della portata delle condotte di scarico sottomarine, sfocianti a -50 m nei pressi della Secca della Badessa, e degli altri banchi di Coralligeno presenti nell'area.



Attualmente, la presenza dello scarico di bypass dell'impianto di trattamento acque reflue di Coroglio di Cala Badessa rappresenta una spina nel fianco per la tutela e valorizzazione dell'intero settore costiero della Città di Napoli (Fig. 7 – 8 – 9).




Basti pensare all'interdizione alla balneazione avvenuta nel 2021 in piena stagione balneare per l'entrata in funzione dello scarico di bypass a seguito dell'acquazzone estivo del 18 Luglio.


Il Parco ed il CSI da oltre 10 anni denunciano la problematica dell'attuale Bypass di cala Badessa a tutti gli enti competenti, inviando anche 2 esposti alla Procura della Repubblica.


Il Piano di Risanamento Ambientale e Rigenerazione Urbana di Bagnoli, invece di risolvere questo atavico problema, lo raddoppia, scegliendo proprio la Zona Speciale di Conservazione come "Area sacrificale" (Fig. 10) per gli scarichi di piena dell'intero bacino idrografico occidentale di Napoli, un'area densamente popolata che accoglie circa 210.000 abitanti.


Sostieni anche tu la causa, firma la petizione: SALVA IL MARE DI NAPOLI!




GUARDA IL VIDEO DI SENSIBILIZZAZIONE SULLA PROBLEMATICA, REALIZZATO DAL COORDINAMENTO TUTELA MARE



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